Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 22 dicembre 2024, il Regolamento (UE) 2023/2854, noto come Data Act, ha come obiettivo quello di garantire maggiore trasparenza nell’uso dei dati personali da parte delle aziende.
Agli utenti viene così garantito un controllo più preciso sulle proprie informazioni, attraverso il diritto di accesso e trasferimento dei propri dati raccolti tramite i dispositivi e le piattaforme da loro utilizzati.
Questo diritto è assicurato tramite una serie di standard imposti alle aziende, che dovranno perciò fornire gli strumenti di gestione dei dati e agevolare la loro portabilità verso altri fornitori. Ecco perché, per le imprese, il Data Act rappresenta sia una sfida che un’opportunità.
Cosa comporta il Data Act per le aziende
Per le aziende, doversi adeguare a nuove normative di questo tipo comporta nuove responsabilità, nuove tecnologie e, di conseguenza, nuovi costi. D’altra parte, diventa anche un vantaggio competitivo.
Le aziende dovranno necessariamente investire per creare gli strumenti di gestione dei dati da parte degli utenti, considerando che il loro utilizzo permetta un accesso semplice, trasparente e accessibile alle proprie informazioni.
Inoltre, dovranno adeguarsi agli standard che consentono la portabilità dei dati, cioè tali informazioni devono essere facilmente trasmissibili su altre piattaforme. Tutte necessità che possono però trasformarsi anche in una grande opportunità.
Anche le piccole e medie imprese possono ora competere con i big del mercato, che finora detenevano il monopolio delle informazioni sugli utenti.
Ad esempio, una startup che produce software per dispositivi IoT (Internet of Things), fino a poco tempo fa non aveva accesso ai dati degli utenti. Questi venivano raccolti e gestiti esclusivamente dai produttori dei dispositivi.
Ora, invece, i consumatori possono richiedere il trasferimento delle proprie informazioni personali direttamente alla startup, che potrà perciò utilizzarli per fornire servizi personalizzati.
Cosa comporta il Data Act per gli utenti
Dal punto di vista di un utente del web, il Data Act permette di ottenere dei benefici interessanti. Per prima cosa, ogni individuo può conoscere in qualsiasi momento quali sono i dati raccolti e come vengono utilizzati.
Grazie alla portabilità dei dati, non saranno più vincolati a un unico servizio: le informazioni potranno essere trasferite presso altri fornitori, in base alle proprie preferenze. Un utente può quindi scegliere il fornitore in grado di offrire servizi migliori e più personalizzati, come abbiamo visto sopra nell’esempio della startup per software IoT.
Questo significa che le aziende, spinte a adeguarsi alle nuove esigenze del pubblico, hanno la possibilità di costruire relazioni più trasparenti con i clienti. Chi saprà cogliere questa occasione, riuscirà a trasformare il Data Act da obbligo normativo a leva per il successo in un mercato sempre più competitivo.